Recensione - Pacilio su Conticello 'Barocco amorale'





Barocco Amorale
di Diego Conticello

Commento di Rita Pacilio

‘Barocco amorale’ è una provocazione poetica senza limiti spazio-temporali quasi a voler verificare se il lettore è pronto o meno ad accettare l’invito/sfida di lasciarsi ricondurre ad un valore linguistico ed euristico del verso.
La eccelsa prefazione di Silvio Ramat tratteggia l’opera in termini esplicitamente tecnici con un discorso anatomico e fisiologicamente culturale.
Piuttosto la mia lente si sofferma su come accade che un verso ‘altrove’ trasuda in egual misura la speranza e la malinconia, il dolore e l’eros, la disperazione e il pentimento e su come sia possibile che gli stessi accadimenti emozionali appartengano sia al lettore che all’Autore.

-         A Roma, alla Fiera ‘Più libri più liberi 2010’ presso lo stand LietoColle ho conosciuto Diego Conticello. Ci siamo scambiati i libricini e ci siamo ritrovati uno nel libro dell’altra. La magia della Poesia. Poche parole. Abbiamo letto alcuni versi ad alta voce, altri in silenzio. Diego giovanissimo, io donna matura. Entrambi non altissimi (mi piace sottolinearlo perché ho dovuto constatare che qualche Autrice, altissima, pensa che nei suoi centimetri le venga riconosciuta maggiore intelligenza, quindi maggiore qualità creativa!) Io e Diego ci siamo ritrovati nelle immagini semplici. Nelle emozioni in tensione, sospese tra un verso e quello successivo. Ci siamo ripromessi un incontro via mail. La magia della Poesia. 


 L’esperienza dei versi in comune non erano inerenti al ciclo vitale ma le valenze erotiche o eteree si distinguevano come angeli combattenti con archi e frecce.
Le cicatrici parlate con il corpo partono nel cuore: la Poesia del Conticello è una trasfigurazione estetica che addolcisce la realtà con una abilità laboriosa e sacrale. Le figurazioni sono sublimi e possono essere lette incrociando più memorie letterarie.

Rita Pacilio


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