Recensione - Rita Pacilio su Pietro Secchi - Modernità d'amore - le gemme - Edizioni Progetto Cultura 2011

Modernità d’amore
Pietro Secchi
Le gemme
Edizioni Progetto Cultura 2011
commento Rita Pacilio

‘Il sapere’ è un ‘only connect’, ha dichiarato Valerio Magrelli in un’ intervista, cioè un ‘trovare connessioni’, stabilire e incrementare, sul piano culturale, una infinita rete di connessioni cerebrali. Si potrebbe cominciare dal linguaggio poetico che è un ‘lavoro’ di pensiero riformulato in un documento codificato e riconosciuto grazie all’identità di stile che lo distingue e lo misura. L’ampiezza e la varietà della corrispondenza poetica che si muove nel tempo è da ricercare nella morfologia filosofica: Pietro Secchi in Modernità d’amore le gemme – Edizioni Progetto Cultura 2011 esamina, infatti, se stesso attraverso varianti della forma e della struttura poetica di grandi voci della Poesia del panorama poetico/letterario mondiale ‘mostrandola attraverso un lembo delle leggi misteriose’ (Roberto Calasso). Il Secchi rispecchia un lavoro poetico post-moderno in cui la scienza e la letteratura sono pronte a fondere i segreti dell’Arte. ‘Weshalb reisse ich mir Gecht aus meiner Existenz? Ist der Preis nicht zu hoch? Wes-halb? ’Perché strappo poesie traendole dalla mia esistenza? Il prezzo non è forse troppo alto? Perché? (Cristoph Wilbelm Aigner). La domanda sull’esistenza avviene con estrema consapevolezza e attraverso lo studio attento e meticoloso di innumerevoli pensatori e letterati affinché non sfugga nulla del mondo all’animo umano: né la bellezza, né lo scarto tra le concrete ed inquietanti aspirazioni personali e sociali. Gli occhi si poggiano sul ‘meraviglioso’ e sul ‘fascino mutevole’ delle cose, sui ‘vincoli utilitaristici’, sui ‘soggetti al di fuori’. L’immaginazione si difende per non pensare alla visione materialistica che l’obiettivo della causa-effetto suggerisce. La poesia salva la logica e la ‘realtà esterna’ riconosce ‘al di sopra’ della nostra esperienza che, gli esseri animati e inanimati, lamentano il rischio di finire in vicoli ciechi. E se si cominciasse a conferire più giudizio alle forme sinestetiche elevando pensieri puri? Ecco ricomparire l’idea filosofica della convertibilità della materia permeata da situazioni emozionali/affettive. Pietro Secchi, filosofo e abile conoscitore della parola poetica, crede pienamente in un Universo nuovo, possibile, in cui riformulare e percepire le infinite correlazioni tra le reti di connessioni comunicative da stabilire non solo tra gli umani, ma anche tra gli astri, tra le ‘cose’, nel micro e nel macrocosmo in cui il Poeta mette alla prova continuamente se stesso.

Rita Pacilio

2 commenti:

  1. Molto convincente questa recensione in difesa dell'immaginazione, della sinestesia, della poesia!
    Spero di leggere presto "Modernità d'amore".

    Rosaria Di Donato

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  2. Cara Rosaria se capiti al Mangiaparole sarà mio piacere donartene una copia. Grazie a Rita per la sua chiara recensione sulla gemma di Pietro.
    Cinzia

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