Poesia - 8 marzo 2014 'Poesia sospesa' alla caffetteria Settebello di Napoli, via Benedetto Croce, 8 - Rita Pacilio in lettura




Non importa il solco

Avrei voluto piangerti con gli occhi di una vecchia
con le dita scuoiate e spaventose
dipinte sul mio volto scavato
caduta, graffiata dai calcinacci di sguardi gonfi
rabbrividita nel ventre ossuto
cupa e rabbiosa come un astro nella notte,
invece facevo il rumore di un ramo, umido, sradicato
bianco di acero, troppo smilzo
che sperava di indossare le tagliole nel terreno
un segno triste, cammino della memoria di tibie e cosce.
Avrei voluto farti tornare indietro dalla bocca dei vermi
aprirti alla luce di te stesso
sperare di cambiare il fregio dopo la pioggia
togliere la ruggine alla melma appiccicosa
e partorirti senza mestruo.
Avrei voluto farti scivolare dal mondo all’età di ottant’anni
dopo quaranta estati ammainate nell’erba secca
cresciuta sulla tua barbapapà.
Adesso continua a muoversi l’oscurità sulla tua schiena.


'Quel grido raggrumato' - La Vita Felice 2014

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A NAPOLI SFILANO VERSI PROFUMATI DI CAFFE’

“Leggermente schiumato, appena macchiato, bollente in tazza fredda”. Chi si avvicina al banco trova subito il suo verso, fumante come il caffè. Il barista, i gusti dei suoi clienti li ricorda tutti e, se sono avventori di passaggio, li riconosce a vista: “C’è una poesia sospesa per lei, ristretta amara al punto giusto”.
Alla caffetteria “Settebello”, nel centro antico di Napoli, stanno ultimando le prove tecniche di presentazione di un evento che non ha precedenti: la degustazione della poesia sospesa al bar.
L’appuntamento è per oggi alle 18, in Via Benedetto Croce 8 angolo via San Sebastiano, al Settebello, caffetteria di Pino De Stasio, il poeta-gestore che ha aiutato Ketti Martino a realizzare l’idea.
Ci sarà “la meglio gioventù” della poesia campana, Rossella Tempesta, Viola Amarelli, Angela Caterina, Rita Pacilio, tanto per citare qualcuna delle presenze letterarie di spicco. La scelta al femminile è obbligata, in considerazione del concomitante evento che oggi si celebra nel mondo. Ma ad alternarsi al leggio ci saranno tutti, i poeti di Napoli e Campania, in una rassegna che prevede altri cinque incontri.
Sfileranno nella bella sala i versi profumati di caffè di Vera D’Atri, Monia Gaita, Antonietta Gnerre, Arianna Sacerdoti, Silvestro Sentiero, Costanzo Ioni, i Poeti di “Levania”, la rivista degli inediti italiani e stranieri, Federica Giordano, Raffaele Urraro, Giuseppe Vetromile, Vanina Zaccaria. La rassegna si chiuderà il 3 maggio con le poesie del padrone di casa, Pino De Stasio insieme a Bruno Galluccio e Ciro Tremolaterra. Non si escludono versi fuori programma del pubblico presente.
Morale della favola: basta con i noiosi salotti letterari, con gl’incontri asfittici di aulicità. Se uno proprio vuole, anche una poesia un po’ macchiata si può degustare come un caffè, insieme a un caffè, dopo un caffè. Perché la poesia, come il caffè, ci mette in pace con la vita.
Gaetano Agrelli

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