Poesia - Landai di Rita Pacilio per Rubrica di Marco Ribani, Versante Ripido 1 marzo 2014

Landai, rubrica di Marco Ribani: Rita Pacilio.

1 marzo 2014

   
 
Fotografia di Ennio Meloni


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Filati di fiamma a fiotti
irrimediabili riflettono questo blu.
Smaglia il legno possibile
l’occasione buona per galleggiare coste.
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Ogni colpo impala labbra
spaccate, il volto parla senza la schiena.
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La traccia s’allarga nel tempo
manda giù piedi nel silenzio che sgomenta.
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Non può sciogliersi negli alberi
il rancore della bora, rovescia specchi.

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Spinge veloce nella pancia
offende larghi mari consumati, stanca.
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Il movimento terribile del castigo
mortifica ventri finiti.
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La ferita dei fulmini
esce dalle foglie e cade dalle mani.
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Come per allungare il collo, il fianco
s’improvvisa madregabbiana.
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Cosce in posizione nervosa, di spavento:
il coperchio strepita, chiude.
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Non scompare dal mondo il singhiozzo grasso
è nausea furibonda.
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Colora questi suoni lunghi
l’ultima precipitazione di nevischio.
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Cola il castigo straniero
lì tra le pieghe lo sputo, lo scherno caldo.
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Indossa tordi, capinere
ogni canto che non sa morire nel vento.
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Sono parole perforate
quelle che toccano gli occhi di diouomo.
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Si conficcano nella nebbia
la ragnatela, la montagna, ogni luna.


Approfondimenti - Una donna della psicanalisi: Margaret Mahler. Articolo su EstroVerso 9 febbraio 2014

http://www.lestroverso.it/?p=6169

Una donna della psicanalisi: Margaret Mahler

La psicosi infantile negli anni ’40 e ’50
“Per me” [...] “è di primaria importanza il problema dell’identità e specialmente del percorso evolutivo in base al quale ogni uomo giunge al proprio senso del Sé. Le ricerche svolte sulle psicosi rappresentano, secondo me, il punto di partenza per sapere come si forma l’identità e il senso del Sé in un bambino medio”.
Margaret Mahler, nata a Sopron, una cittadina ungherese il 10 maggio 1897 e morta a New York il 2 ottobre 1985, psicoanalista e psicoterapeuta, si stabilì a Vienna negli anni ’30 e, dopo gli studi di medicina, aprì un consultorio pediatrico a indirizzo psicanalitico. Le sue prime pubblicazioni in tedesco, in campo pediatrico, avvennero negli anni 1924/1938 e si diressero verso tematiche che riguardavano le malattie infettive e tutte le complicanze connesse con le cerebropatie. Il suo centro era ispirato alle Child guidance clinic inglesi e americane. Fu analizzata da Helen Deutsch. I maestri con cui ha lavorato erano tutti interessati alle problematiche infantili e legati ai principi freudiani: August Aichlorn, Alice Balint, Dorothy Burlingham, Anna Freud, Heinz Hartmann, Ernst Kris, Max Schur. Fu proprio nel 1938 che, per sfuggire al nazismo, si diresse verso l’America lasciando per sempre la sua famiglia in Europa. A New York insegnò psicoanalisi infantile alla Columbia University dal 1941 fino al 1955 e dal 1955 al 1974 all’Albert Einstein College of Medesine. Dal ’43 al ’49 studiò i tic nei bambini come fenomeno isolato, cioè come manifestazione di conversione isterica dell’espressione del carattere: quindi anche l’ambiente era un fattore che predisponeva certi bambini a questa sindrome. È dal 1949 che Margaret Mahler si occupò di eziologia della psicosi infantile collaborando con ricercatori quali Zira de Fries, Paila El-kisch, Anni Bergman. Negli anni ‘40/’50 andò contro corrente rispetto al pensiero dell’epoca occupandosi di studiare casi in trattamento dai servizi psichiatrici classificati come ritardati mentali e ne scoprì che molte turbe autistiche nascevano da una mancata fusione o simbiosi normale con la madre durante i primi sei mesi di vita. La scoperta portò la studiosa a soffermarsi sulla psicosi autistica e la psicosi simbiotica: due sindromi psicotiche infantili che si alimentano nel rapporto madre/bambino durante le fasi di vita in cui avviene il processo di separazione-individuazione. La sindrome di psicosi autistica è una fissazione o regressione alla fase autistica normale che caratterizza le prime quattro settimane di vita. (Pamela Tytell) Va sottolineato che nella fase autistica normale il neonato è a contatto con il mondo solo biologicamente, ma psicologicamente è ancora nell’utero della madre. La psichiatra Mahler chiama questo stadio stato di disorientamento allucinatorio primario perché il bambino è preso esclusivamente dagli innumerevoli tentativi di regolazione omeostatica ed è completamente concentrato verso l’interno. Sarà la figura della madre a regolare stimoli che vengono dall’esterno e a facilitare l’ingresso nello stadio narcisistico primario. La vita di veglia del neonato è concentrata sullo sforzo di regolare le tensioni esterne tentando di ridurle al minimo: quindi l’autismo diviene relativo perché il neonato non esclude il mondo esterno nonostante la protezione fisiologica. La scoperta della fissazione dei bambini psicotici a uno stadio simbiotico fu definita dalla Malher fase simbiotica normale nello sviluppo del bambino. Questa fase che va dalla separazione fisica dalla madre all’individuazione termina nel quinto mese di vita. Non è un periodo di differenziazione tra il sé e gli altri, ma è una fase in cui i comportamenti sono approcci al richiamo/stimolo avvalendosi dell’Io della madre come un Io ausiliario. È nel 1957 che Margaret Mahler, insieme a Manuel Furer, crea due centri di osservazione e di ricerca. Il primo fu denominato Masters Children Center e si occupò dello studio del normale sviluppo del processo di separazione-individuazione. Il Masters Therapeutic Nursery, invece, fu il centro terapeutico in cui si studiava il trattamento intensivo delle psicosi infantili. Questi due Istituti di ricerca e di accoglienza sono stati centri pilota che hanno ispirato, in tutto il mondo, la nascita di altri centri, a orientamento psicoanalitico, in cui vengono applicate le teorie della Mahler. È stata una pioniera nella comprensione delle funzioni che contribuiscono allo stile difensivo del bambino, ma, soprattutto, nell’osservazione di comportamenti di allontanamento e avvicinamento (tono muscolare, tipologia di sguardo, stato psicomotorio, ecc.) in tutti i processi intrapsichici di separazione e individuazione.
Rita Pacilio 

Partecipazione - Aperitivo poetico a Sant'Anastasia (Na) 16 marzo 2014 Rita Pacilio legge 'Quel grido raggrumato' LVF '14







Aperitivo poetico organizzato da Giuseppe Vetromile: Rita Pacilio e la sua poesia come impegno contro tutte le forme di violenza: la trilogia dei corpi offesi. 
 

Letture tratte da: 'Non camminare scalzo', 'Gli imperfetti sono gente bizzarra', 'Quel grido raggrumato'.

Boschetto Sporting Club, il 16.03.2014 alle ore 10.30, Via Madonna dell'Arco, Sant'Anastasia NA
  il 16.03.2014 dalle ore 10.30 alle ore 12.00

http://poesia.lavitafelice.it/evento-santanastasia-na-16-3-14-rita-pacilio-1306.html




Partecipazione - Napoli, 8 marzo 2014 Rita Pacilio legge 'Quel grido raggrumato' LVF 14 a 'Poesia sospesa al bar' - Caffetteria Settebello, via Benedetto Croce, Na

http://poesia.lavitafelice.it/evento-napoli-8-3-14-rita-pacilio-1321.html





Caffè Settebello, il 08.03.2014 alle ore 18.00, tra Via Benedetto Croce e via San Sebastiano , Napoli

Inaugurazione della rassegna "POESIA SOSPESA" (dal "caffè sospeso" in voga a Napoli un tempo e ripreso da Pino De Stasio, poeta) curata da Ketti Martino, Flavia Balsamo e Gianmarco Pisa.
Rita Pacilio leggerà suoi testi da 'Quel grido raggrumato' (LVF 14)






Poesia - Selezione I° Concorso di Poesia "Katia Zattoni - Come farfalle diventeremo immensità" 2014: la poesia 'Chiamarti' di Rita Pacilio





I° Concorso di Poesia "Katia Zattoni - Come farfalle diventeremo immensità" 2014





Chiamarti
Le piazze qui esistevano
prima di te e di Charlot

Lasciarsi attraversare ogni volta
andare al di là dei bottoni della giacca
tirare su i capelli e gridare i nomi delle cose.
Chiamarti.

Pensare che i sogni hanno i piedi
e l’acqua del fiume le mani.
Una donna perde sorrisi nel labbro, le parole
la poesia.

Gli edifici a destra del ponte
si rialzano
improvvisamente.
(Sono enormi i mattini sull’asfalto).

Baciano in bocca i peccati vergini
quando non ci sono testimoni a cena
ricoprono il petto di latte rancido
davanti a chi è abbastanza in alto.

Prendono tempo, assomigliano alle capre
perché ripetono nei denti quella consonante
conoscono la vecchiaia arrivata tra i capelli
ogni parte di lei vizza, qualsiasi battaglia

(si riordina la fede accanto ai legami)
Le ragazze degli anni ‘80 hanno il seno scoperto
leggono Oscar Wilde per smettere lì
sul parapetto dopo aver finito il corpo. 
(Rita Pacilio)