Poesia - 'I nuovi anni' di Rita Pacilio

Non potrai mai essere come me
non hai gli occhi verdi di marzo
quel silenzio pacato, tiepido
la fine del mio amore per l'inverno.

Non potrai avere capelli bianchi
ho impiegato anni per tenere riccioli 
i ricordi. Copiare ciò che sono io:
le scale in ginocchio, il coraggio,

preghiere urlate, pianto la morte
degli uccelli caduti dai rami.
Non sei madre degli alberi
e ai limoni tu non sei mancata.

Queste rughe le vedi? Non sono tue
ci vogliono secoli di scavo 
per arrivare al calco di Pompei 
un bacio segnato dalle dita

dove non porti il cerchio dell'anello. 
L'atteggiamento sì, la copia falsa
quando il vestito compri uguale
al mio. La voce, il tono, passi lenti,

la risata. Non sarai il porto d’armi
chiuso nel cassetto, labbra amare
attaccate alla libertà, la bandiera
della paura. Quella no, s’impiglia

alla miseria del desiderio nefasto
consola lo sfondo delle ossa inclinate:
domandare alla guerra la fotografia.
Il petto disfatto la mia miscela.

('I nuovi anni di Rita Pacilio)



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